Forse nessuna. Ma conosci senz'altro molte persone che soffrono, per malattie fisiche o morali... Fermati un attimo, allora. Guarda questi 2 brevi video. Da qui potresti rivoluzionare tutta la tua vita, e magari quella di altri e, dunque, del mondo; siamo fatti di ciò che mangiamo, dopotutto; e ciò che mangiamo cambia la faccia del mondo in cui viviamo: alla fonte (per come condiziona l'industria alimentare) e a causa di miriadi di conseguenze in tutte le direzioni. L'ignoranza è la causa di tutti i mali, dice il Buddhismo. Cosa ti costa saperne di più?
lunedì 30 aprile 2012
venerdì 27 aprile 2012
Vanessa, la numero 50
Se faccio l'amore con te, e mi sfugge il nome di un altro... la sola cosa che puoi fare è pensare che forse non mi hai amato abbastanza: chiederti come amarmi meglio e di più, per farti amare di più.
Voi, che spezzate le ossa alle donne che non vi ubbidiscono, voi che ammazzate quelle da cui non sapete farvi amare: siete come pugni che cercano di stringere l'acqua.
Per questo, siete impotenti. E più stringete e più lo diventate.
Per questo, siete impotenti. E più stringete e più lo diventate.
Non c'è niente da fare - niente. Tranne cambiare.
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Vanessa Scialfa
giovedì 26 aprile 2012
A proposito delle donne partigiane
In
occasione della Festa del 25 aprile, non si può non dedicare un pensiero (anche) alle donne
della Resistenza. In questi ultimi anni si ha l'impressione che la Festa della
Liberazione assuma un significato che va ben oltre il ricordo e la
commemorazione, per diventare sempre più una festa di riscatto: appare
chiaro infatti che la libertà e la democrazia non sono conquiste "per sempre".
E' quindi necessario battersi per il loro mantenimento e per la loro estensione
a tutti.
Le
donne ebbero un ruolo attivo nella resistenza partigiana, al
fianco dei loro compagni uomini. In
un'epoca in cui ancora non avevano i diritti oggi riconosciuti, fecero
le stesse scelte coraggiose e pericolose degli uomini, e in più si sobbarcarono
anche del fardello della rivendicazione di genere.
Ma
nonostante ciò (come avviene ora in tutte le "primavere arabe"!), a Liberazione avvenuta, gran parte degli uomini decise di
rinchiudere nuovamente in casa le donne. Per esempio, Tersillia Fenoglio non
poté neanche partecipare alla grande sfilata delle forze della Resistenza a
Torino. La partigiana Maria Rovano, quando nell'estate del 1945 chiese
spiegazione dei gradi riconosciuti soltanto ad altri, si sentì rispondere da un
compagno di lotta: "Ma tu sei una donna!". Nelia Benissone, dopo aver
addestrato gappisti e sappisti, e dopo essere stata nel 1945 responsabile
militare del suo settore, venne riconosciuta dalla commissione regionale solo
come "soldato semplice". Questi eventi fanno riflettere sul fatto che
ogni liberazione senza il riconoscimento del reale valore della donna (cioè del 50% della popolazione) è una liberazione mutilata e
limitata, e che quindi siamo di fatto ancora lontani da una "liberazione" reale. Il compito della nostra generazione non può che essere
quello di portare avanti il processo di liberazione, in tutti i sensi, a cui
queste donne partigiane diedero impulso molti anni fa: con metodi e obiettivi
diversi, certamente, ma con la stessa forza e determinazione.
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domenica 22 aprile 2012
Giornata mondiale della terra: la dedico alle donne che osano sfidare la Monsanto
Oggi è una data importante: è la Giornata Mondiale della Terra. E io la dedico alle donne coraggiose che hanno osato sfidare la Monsanto. Abbiamo tantissimo da imparare da quello che hanno fatto (e che stanno facendo) queste donne, e la prima cosa è: tutto dipende (anche) da noi, sempre; ognuno di noi è importante. Non dimentichiamolo mai: ognuno di noi cambia il mondo per sempre.
sabato 21 aprile 2012
No alla violenza sulle donne: brainstorming in rete
Dal 16 al 29 aprile Aied ha lanciato un confronto in rete, un vero e proprio "brainstorming", su un tragico tema, su cui davvero abbiamo bisogno di una rivoluzione del pensiero. E' la violenza su e contro le donne: tendiamo sempre a rimuoverne i veri significati, se è vero che (come è vero!) che una donna viene assassinata ogni 2 massimo 3 giorni, e non solo in Italia, ma in tutta Europa. E da chi? sempre da un "maschio della famiglia": il marito, il padre, un fidanzato, un amante.. Dunque non è un problema che si può considerare "sporadico". Le statistiche dicono che si tratta di una malattia sociale. Parlarne, capire di più, è il primo passo obbligato, la strada per uscirne. Partecipiamo all'iniziativa Aied.
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lunedì 16 aprile 2012
16 aprile. A fianco dei bambini! La legge migliora, ma cresce la mafia: tocca a noi agire
Diciotto anni sono passati! Se il racket non l’avesse ucciso, siamo certi che ad oggi Iqbal avrebbe cambiato molto, in questo nostro mondo, e sarebbe una speranza per tutta l’umanità: un intelligente giovane uomo di 30 anni.Invece fu ucciso a soli 12 anni, nel 1995, perché ancora così piccolo era già simbolo internazionale nella lotta contro il lavoro minorile: una lotta stroncata, con quell’assassinio. Da allora il 16 aprile è Giornata Mondiale contro lo sfruttamento minorile: ma quanto se ne parla? Chi se ne ricorda? sono centinaia di milioni i bambini vittime dell' "economia informale", priva dei requisiti più elementari di sicurezza e che per retribuzioni miserabili li rende schiavi, dai 4-5 anno in su,
nelle fabbriche di mezzo mondo. E non si tratta solo delle classiche botteghe di tappeti, ma di fabbriche locali che alimentano tutti i settori manifatturieri e di abbigliamento, di cui si avvalgono anche le più note multinazionali, oppure quelle dell’agricoltura, dalle grandi piantagioni all’industria alimentare.
Il lavoro minorile è diffuso ovunque, anche se in diversa misura e caratteristiche: l'Africa sub-sahariana ha la più alta percentuale, seguita da Asia, Medio Oriente e Nord Africa; e poi Asia-Pacifico, America Latina e Caraibi.
Sono i paesi sviluppati e le economie in transizione, dove le leggi sono maggiormente rispettate, che hanno in assoluto il minor numero di bambini al lavoro: qui però i bambini vengono sfruttati senza remore in un settore che ne danneggia l’anima, quello della pubblicità e dello spettacolo.
Le leggi migliorano, ma come mai tutti questi problemi peggiorano? Dalla morte di Iqbal i numeri della schiavitù infantile sono costantemente cresciuti, e ora si è fatto poderoso, e continua a crescere, anche il commercio di bambini schiavi a scopo sessuale.
Tocca a noi agire: è l’opinione pubblica, e la coscienza individuale di milioni di persone, la sola forza capace di fare sufficiente pressione contro certe tragedie.
Vediamo i progressi legislativi, nel mondo e in Italia:
1919. Convenzione sull'età minima stilata dalla Conferenza internazionale del Lavoro: è il primo tentativo di arginare lo sfruttamento minorile
1924. Convenzione di Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino: adottata dalla quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni
1989. Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia: approvata dall'ONU. Si stabilisce che i bambini hanno il diritto "di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso".
1991. Legge 176 del 27 maggio: l'Italia ratifica il testo della Convenzione sui diritti del Fanciullo approvato dall'ONU nel 1989
1998. Carta di Impegni: sottoscritta dai sindacati, organizzazioni datoriali e Governo di centro-sinistra, rappresentava un importante passo avanti nella lotta allo sfruttamento minorile in Italia.
Peccato sia stata abbandonata e disattesa sia da parte dei Governi sia delle impres. Il programma dell'Unione prevede, oltre che l'istituzione di un Garante per l'infanzia e l'adolescenza, un Osservatorio nazionale sulla dispersione scolastica e sul lavoro minorile.
L’Italia ha il Garante dal 2011: ma cosa fa?
Da: Petizione per mettere fuori legge i concorsi per bambini
la nota Combatti per i bambini! Le leggi migliorano, ma crescono le mafie: tocca a noi agire
Il lavoro minorile è diffuso ovunque, anche se in diversa misura e caratteristiche: l'Africa sub-sahariana ha la più alta percentuale, seguita da Asia, Medio Oriente e Nord Africa; e poi Asia-Pacifico, America Latina e Caraibi.
Sono i paesi sviluppati e le economie in transizione, dove le leggi sono maggiormente rispettate, che hanno in assoluto il minor numero di bambini al lavoro: qui però i bambini vengono sfruttati senza remore in un settore che ne danneggia l’anima, quello della pubblicità e dello spettacolo.
Le leggi migliorano, ma come mai tutti questi problemi peggiorano? Dalla morte di Iqbal i numeri della schiavitù infantile sono costantemente cresciuti, e ora si è fatto poderoso, e continua a crescere, anche il commercio di bambini schiavi a scopo sessuale.
Tocca a noi agire: è l’opinione pubblica, e la coscienza individuale di milioni di persone, la sola forza capace di fare sufficiente pressione contro certe tragedie.
Vediamo i progressi legislativi, nel mondo e in Italia:
1919. Convenzione sull'età minima stilata dalla Conferenza internazionale del Lavoro: è il primo tentativo di arginare lo sfruttamento minorile
1924. Convenzione di Ginevra o Dichiarazione dei diritti del bambino: adottata dalla quinta Assemblea Generale della Società delle Nazioni
1989. Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia: approvata dall'ONU. Si stabilisce che i bambini hanno il diritto "di essere tutelati da tutte le forme di sfruttamento e di abuso".
1991. Legge 176 del 27 maggio: l'Italia ratifica il testo della Convenzione sui diritti del Fanciullo approvato dall'ONU nel 1989
1998. Carta di Impegni: sottoscritta dai sindacati, organizzazioni datoriali e Governo di centro-sinistra, rappresentava un importante passo avanti nella lotta allo sfruttamento minorile in Italia.
Peccato sia stata abbandonata e disattesa sia da parte dei Governi sia delle impres. Il programma dell'Unione prevede, oltre che l'istituzione di un Garante per l'infanzia e l'adolescenza, un Osservatorio nazionale sulla dispersione scolastica e sul lavoro minorile.
L’Italia ha il Garante dal 2011: ma cosa fa?
Da: Petizione per mettere fuori legge i concorsi per bambini
la nota Combatti per i bambini! Le leggi migliorano, ma crescono le mafie: tocca a noi agire
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