Una scienziata, Kate Marvel, ci dimostra, con la ricerca che trovate a questo link, e gli approfondimenti che trovate qui, che sarebbe possibile eliminare tutte le pericolose e inquinanti fonti come petrolio e energia atomica (e le guerre collegate), per attingere tutto il fabbisogno di energia del Pianeta semplicemente dal vento.
Per ottenere risultati stupefacenti la ricerca indica le turbine eoliche che sfruttano le brezze in alta quota come le più efficienti. Dimostra infatti che, già con i venti di superficie, sarebbe possibile generare una potenza pari a ben 20 volte il fabbisogno terrestre! Ma con quelli di alta quota si potrebbe superare il fabbisogno attuale addirittura oltre 100 volte.
Lo dicono i fatti: secondo i dati attuali, sul pianeta il fabbisogno energetico è quantificabile in 18 terawatt di potenza; i modelli matematici di questa ricerca (prendendo in considerazione le limitazioni geofisiche, e non fattori tecnici o economici) hanno stabilito che i venti di superficie possono generare sino a 400 terawatt di energia, mentre dai venti in tutta l'atmosfera si potrebbero ottenere ben 1800 terawatt.
La fattibilità sul piano geofisico sarebbe dunque garantita; sul piano tecnico, però, le pale dovrebbero avere una distribuzione su ampia scala e il più possibile uniforme (cioè non concentrata in poche regioni).
Ecco che (come al solito) le soluzioni più efficienti e davvero risolutive, per essere applicate, richiederebbero la famosa volontà politica che discende dall’avere a cuore il bene comune, e dal sapere collaborare per ottenerlo.
Qualcosa che i nostri governanti (da una parte all’altra del pianeta) dimostrano di avere? No, naturalmente.
Ed è una buona ragione per arrenderci? Naturalmente no.
Tutto può cambiare; ma dobbiamo cambiare mentalità. Tocca a noi svegliarci! Tocca a noi esigere!
Come mai nessun candidato mette in primo piano la stretta relazione che c’è fra il disastro ambientale e quello economico, e al centro del suo programma il problema di come affrontarla?
Come mai nessun candidato mette in primo piano la stretta relazione che c’è fra il disastro ambientale e quello economico, e al centro del suo programma il problema di come affrontarla?
Cambiare...ammettere che esiste un'alternativa valida alle fonti energetiche tradizionali, significherebbe sconvolgere gli equilibri geopolitici del pianeta. Purtroppo non vedo classi dirigenti all'altezza di sostenere questo cambiamento radicale.
RispondiEliminaGrazie, a presto