giovedì 20 settembre 2012

21 settembre: una meditazione collettiva nella giornata internazionale per la pace

Domani, 21 settembre, concerti in tutto il mondo nel nome della pace; e per la pace migliaia di persone si concentreranno, a diverse latitudini, per un'intensa meditazione collettiva. Puoi unirti, se vuoi. Be the peace.

lunedì 10 settembre 2012

Tutta l'energia per il mondo dal vento: dipende solo da noi

Una scienziata, Kate Marvel, ci dimostra, con la ricerca che trovate a questo link, e gli approfondimenti che trovate qui, che sarebbe possibile eliminare tutte le pericolose e inquinanti fonti come petrolio e energia atomica (e le guerre collegate), per attingere tutto il fabbisogno di energia del Pianeta semplicemente dal vento. 
Per ottenere risultati stupefacenti la ricerca indica le turbine eoliche che sfruttano le brezze in alta quota come le più efficienti. Dimostra infatti che, già con i venti di superficie, sarebbe possibile generare una potenza pari a ben 20 volte il fabbisogno terrestre! Ma con quelli di alta quota si potrebbe superare il fabbisogno attuale addirittura oltre 100 volte.
Lo dicono i fatti: secondo i dati attuali, sul pianeta il fabbisogno energetico è quantificabile in 18 terawatt di potenza; i modelli matematici di questa ricerca (prendendo in considerazione le limitazioni geofisiche, e non fattori tecnici o economici) hanno stabilito che i venti di superficie possono generare sino a 400 terawatt di energia, mentre dai venti in tutta l'atmosfera si potrebbero ottenere ben 1800 terawatt.
La fattibilità sul piano geofisico sarebbe dunque garantita; sul piano tecnico, però, le pale dovrebbero avere una distribuzione su ampia scala e il più possibile uniforme (cioè non concentrata in poche regioni).
Ecco che (come al solito) le soluzioni più efficienti e davvero risolutive, per essere applicate, richiederebbero la famosa volontà politica che discende dall’avere a cuore il bene comune, e dal sapere collaborare per ottenerlo.
Qualcosa che i nostri governanti (da una parte all’altra del pianeta) dimostrano di avere? No, naturalmente.
Ed è una buona ragione per arrenderci? Naturalmente no. 
Tutto può cambiare; ma dobbiamo cambiare mentalità. Tocca a noi svegliarci! Tocca a noi esigere!
Come mai nessun candidato mette in primo piano la stretta relazione che c’è fra il disastro ambientale e quello economico, e al centro del suo programma il problema di come affrontarla? 
Perché noi pensiamo sempre che tanto, “non c’è niente da fare”. Ma non è vero: tocca a noi, esigere.


mercoledì 5 settembre 2012

Fermiamo il suicidio collettivo. Ci serve un nuovo movimento!

Sono arrivata a una conclusione ovvia, ma che è ancora più stupefacente in quanto ovvia: il mondo non solo va velocemente verso la distruzione, ma questo fatto ci viene accuratamente nascosto. Noi crediamo di essere al corrente, ma non ne sappiamo davvero quasi niente. Come possiamo scegliere i nostri politici se non siamo informati su quali siano le reali priorità per il pianeta e per ciascuno di noi? A cosa ci servirà "salvare l'economia" (anche ammesso che si possa bere l'assurdità che le strategie attuali possano farlo), se a breve non avremo nemmeno abbastanza cibo, e terra e acqua per sopravvivere? Ora anche gli scienziati più scettici, che per anni hanno combattuto l'idea del riscaldamento globale come "balla allarmistica", si stanno seriamente spaventando. Di fronte a certe notizie (qui solo una a titolo d'esempio, ma sono miriadi, e su tutti i fronti) i nostri governanti dovrebbero sobbalzare sulla sedia e - invece di combattersi l'un l'altro come galline che si azzuffano per niente, consultarsi per correre urgentemente ai ripari. Ma non lo fanno, e si guardano bene dal tenerci informati: altrimenti sarebbe automatico ribellarci tutti come un sol uomo ed esigere un cambio di rotta totale. Invece - sempre per dirne una, una sola - il nostro Ministro Passera cosa fa? dichiara che il futuro dell'Italia è nel petrolio. E i nostri governi come sempre, invece di occuparsi dell'umanità di cui sono responsabili, si preoccupano solo di astratti "soldi" in combutta con affaristi irresponsabili. Tutto normale, d'accordo. Niente di nuovo. Vero. Ma allora, se lo sappiamo, perché continuiamo ad accettarlo? perché non si può fare altro? Perché non troviamo risposte alla domanda "CHE FARE"?
Non credete che cercare dei "bravi candidati" fra i partiti che da sempre sono complici di tutto questo, sia un nonsense? Non dovremmo invece lavorare tutti, seriamente e decisamente, a un modo veramente nuovo di far politica? Bene, molti diranno che questa è ingenuità e follia; io invece sono fra quelli che credono sia ingenua follia andare avanti a seguire uno schema fallimentare come abbiamo sempre fatto. Ci serve un nuovo movimento. Nuovo anche rispetto a chi si propone come tale, ma che della politica distruttiva mantiene i toni e una relazione pericolosa con il conflitto come fosse un valore, quando invece è precisamente il costante ricorso al conflitto quel tilt che impegna gli esseri umani a combattersi costantemente, gli uni contro gli altri, come cellule cancerose in un organismo stremato. 
Forse le donne.. donne come queste! forse dalle donne qualcosa di veramente nuovo potrebbe nascere. E' il mio mantra, mi spiace, non riesco a pensare ad altri "soggetti collettivi" in grado di farsi carico di un'iniziativa così grande.

Di seguito la traduzione dell'articolo di Richard A. Muller (eminente scienziato fino a poco fa fiero oppositore degli "allarmismi" sul riscaldamento globale) apparso sul New York Times il 28 luglio scorso: e ora fondatore del progetto "Berkeley Earth Surface Temperature".