Oggi c'è la tradizionale Marcia che ogni anno porta tantissime persone a testimoniare per la Pace camminando insieme dal mattino fino a sera, da Perugia ad Assisi, in mezzo alla bellissima campagna umbra. A chiunque capiti di partecipare, anche una sola volta, resta per sempre impressa l'atmosfera magica, e inusuale, che si respira in questa occasione- come si può spiegarlo? si respira la Pace, letteralmente. E' qualche cosa che non si può descrivere altrimenti: un senso di condivisione, un respiro comune che percepisce se stesso in una totale assenza di contrapposizioni: solo unione e pace.
Ieri il coordinatore nazionale della marcia ha dichiarato: "abbiamo bisogno di continuare a camminare, quindi la Marcia di domani non finisce ad Assisi ma continua: non di 'eventi', abbiamo bisogno, ma di una marcia quotidiana, di un lavoro giorno per giorno; per questo abbiamo necessità di fare tutti un grande investimento educativo. Insieme per superare divisioni e distinguo in quella che non è una passeggiata, ma un laboratorio di riflessione politica che, ad ogni marcia, costruisce un'agenda che nasce dai seminari e laboratori preparatori, luogo di elaborazione di un'agenda politica della Perugia-Assisi. Agenda per suggerire alla politica, se non le soluzioni, il metodo per affrontare le crisi che attraversano l'Italia e il mondo”.
Ecco. Questo è anche la stessa cosa che intendiamo dire noi quando diciamo: sosteniamo il viaggio della Nave dei Diritti, ma solo perché la bellissima immagine di questo viaggio deve nutrire qualcosa che va ben oltre: un Movimento costante, quotidiano e incessante, proprio come lo è il nostro respiro, verso una cultura più consapevole e condivisa; verso un mondo migliore.
Questo è sempre stata la speranza più bella, il più grande sogno, per l'Umanità. Perché abbiamo smesso di sognarlo?
Purtroppo ci sono troppe persone che distolgono l'attenzione dalla cosa più importante, dal sogno più bello... E la cosa assurda e che ci riescono.
RispondiEliminaGiusto. Ma se ci crediamo possiamo riuscire anche noi: a ri/concentrare l'attenzione sulle cose vere da sognare: cioè da fare.
RispondiEliminaPerché poi sognare e fare è la stessa cosa (come ben sanno da sempre gli aborigeni - che invano cercano di farlo capire ai bianchi).