domenica 6 giugno 2010

6 giugno, un anniversario importante

... Sull'anniversario di oggi cito Marco Innocenti, il 6 giugno dell'anno scorso, sul Sole 24Ore:
"Agli americani piace esagerare. Per l'operazione Overlord, l'attacco alla Fortezza Europa, gli Alleati mettono in campo la più grande forza da sbarco della storia: 155mila uomini per la prima ondata, 12mila aerei, 1.200 navi da guerra, 4.120 mezzi da sbarco con 950 carri armati. E' l'Invincibile Armata che viene dal mare. Obiettivo: le spiagge della Normandia. Cinque i punti di sbarco, cinque spiagge sabbiose su un fronte di 60 chilometri davanti a Caen: in codice Omaha, Utah, Sword, Juno e Gold. Di fronte hanno 50mila tedeschi, con 890 aerei, 21 navi, 127 carri armati, i pali piantati nella sabbia e i bunker del Vallo atlantico, quelli che Rommel giudica insufficienti e Hitler insuperabili. "Lo sbarco si giocherà sulla spiaggia -aveva detto il maresciallo tedesco - nel giorno più lungo della guerra". E' il giorno più lungo è il 6 giugno 1944, quello che gli americani chiamano il D-Day, dove D sta per decision, il giorno della decisione.
(..) "Vengono a farsi divorare dal Grande Lupo", dice Hitler con cadenza austriaca e tutti scoppiano in una fragorosa risata. Il Fuehrer non crede che l'attacco in Normandia sia la vera invasione.
Ma il suo leggendario intuito l'ha tradito. (..) Alla sera gli Alleati tengono saldamente le teste di ponte. In poche ore hanno avuto 2.500 morti. (..). Il giorno più lungo si è giocato sulle spiagge e Rommel si è trovato in mano solo il due di picche.
Dal D-Day sono passati 65 anni e per i piccoli normanni quelle spiagge significano solo palette e secchielli. (...) I relitti dei mezzi da sbarco sporcano ancora la "spiaggia della morte" di Omaha, il cimitero di Colleville-sur-Mer ospita migliaia di croci bianche allineate a perdita d'occhio in un panorama pieno di spazi e di vento, con le nuvole che si rincorrono nel cielo
".



Il nostro amato Corriere a quell'epoca era uno strumento del potere più vile; come (quasi) ogni organo di stampa. Ma ci piace, a 66 anni dalla sconfitta del Reich, constatare che la finta realtà della stampa di regime può essere spazzata via dai fatti.

Per celebrare questo 6 giugno vi segnalo 3 appuntamenti, che sono anche omaggi a un evento senza il quale forse oggi il mondo sarebbe perfino ben peggio di quello che è:
A Barcellona, una serata allo storico Harlem Jazz Club, che apre le porte in appoggio alla Nave dei Diritti.
A Milano, una festa popolare al parco del Paolo Pini, con spazi per bambini, musiche, dibattiti.
A Torino, la prima edizione del Bike Pride: sarà presente la Nave a pedali; cioè un gruppo di sostenitori a 2 ruote della Nave dei diritti, che da Torino andrà fino a Barcellona in bici, a prendere la nave.



2 commenti:

  1. Fu un grande giorno per la libertà. Ci sono stato sulle spiagge dello sbarco e pure ho visitato i cimiteri alleati. Ricordo ancora una grande suggestione.

    Non mi vorrei sbagliare, ma se non ricordo male, Innocenti scrive un'inesattezza nel suo articolo. Non era Hitler a non credere allo sbarco in Normandia bensì Rommel e le alte sfere dell'esercito tedesco, gli alti gradi tedeschi erano infatti convinti che lo sbarco vero sarebbe avvenuto a Calais.

    ciao, silvano.

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  2. Grande evento. La madre guerresca di tutti gli sbarchi che ci piacciono.. e cioè quelli pacifici.

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