Su La Stampa di oggi Juan Carlos De Martin (Docente di Informatica al Politecnico di Torino) ci fa notare alcune cose che rischiano di passare inosservate e che (considerato quello che raccontiamo qui), ci preoccupa davvero, davvero tanto.
De Martin osserva giustamente che il web, e la libertà di espressione che comporta, realizza in modo democratico la libertà di parola dando vita al più straordinario e ampio spazio pubblico della storia.
Eppure, anziché favorire l' estensione di questa opportunità, e promuoverne un utilizzo maturo, i nostri "politici" moltiplicano da un paio d'anni i tentativi di zittirne il prezioso fermento.
Il tragico EMENDAMENTO D'ALIA, che nel 2009 aveva tentato una censura brutale, dopo esser stato approvato è tramontato per le proteste... ma ora... dopo vari tentativi naufragati, con il famigerato decreto sulle intercettazioni (o "legge bavaglio", in discussione in questi giorni alla Camera) ci potrebbero finalmente riuscire.
Con cosa? con il comma 29 dell’articolo 1, che estende a tutti i "gestori di siti informatici" (cioè un editore, oppure io, Ondina, che gestisco questo blog) l’obbligo di rettifica che vige sulla stampa: se entro 48 ore non si ottempera ad una richiesta di rettifica, si è soggetti a sanzioni fino a 12.500 euro.
Motivazione? "Internet non è un territorio senza legge dove ognuno dice quello che vuole". Motivazione insensata e pelosa, perché la legge già vale, online, esattamente come altrove: dire quello che si vuole (nei limiti già previsti dalla legge) è un diritto costituzionalmente garantito, ma in questo modo, in rete, diviene un bel po' meno garantito.
Sul perché... basta leggersi per esteso l'articolo di De Martin.
Il quale giustamente conclude ricordando che l'informazione libera sul web indebolisce il CONTROLLO (guinzaglio) sulle informazioni che giungono ai cittadini... il che "per ALCUNI, è evidentemente un problema. Per TUTTI GLI ALTRI, però, è una conquista da migliorare ed estendere".
E dai e dai, sapete come si riesce a far passare le leggi liberticide nei Paesi "democratici"? si prova, e si riprova, e si riprova; con tranquilla faccia di tolla. Alla fine, quello che sembrava inaudito passa, per sfinimento. E così il Ddl sulle intercettazioni può far rientrare dalla finestra quello che (con la bocciatura dell'emendamento D'Alia) era stato sbattuto fuori dalla porta.
No dai. Vi prego. Non lasciamoci sfinire. Stiamo svegli.
e.. PS - se temete di vedere sparire i vostri post, vi rimando alle istruzioni per fare il back up dei blog.
Sostanzialmente la motivazione della legge bavaglio è che "internet non è Studio Aperto!"
RispondiEliminaQuoto Ale e credo che dobbiamo prenderci a ceffoni tutti i giorni per restare desti sempre! :)
RispondiEliminaContro ogni forma di censura!
eheh...
RispondiEliminaPS: la scelta dell'immagine è geniale